E quindi?

Come mai non ci poniamo più domande? Siamo sempre alla ricerca di soluzioni facili, senza porci più domande: le nostre domande, non quelle universali. Le domande che ci aiutano a crescere, a cui rispondere da soli con estrema sincerità. Ho sottolineato “rispondere da soli” perché ormai le risposte alle nostre domande le andiamo a cercare dappertutto, tranne che dentro noi stessi: sul web, su youtube, su facebook… dovunque purché esplorare e ascoltare le nostre risposte.

Cercare soluzioni preconfezionate ci toglie dalla responsabilità di farci delle domande e soprattutto ci allevia dalla fatica di trovare le nostre soluzioni che potrebbero mettere in discussione chi siamo, cosa facciamo, la nostra vita, le persone che ci stanno vicino. Le domande ci spingono a lavorare su noi stessi e lavorare su noi stessi fa paura. Dobbiamo essere disposti a cambiare, altrimenti è inutile interrogarsi.

Vivere è anche, e soprattutto, scoprire i nostri obiettivi, capire cosa siamo disposti a fare per ottenerli, prendere coscienza delle nostre risorse e colmare quelle debolezze peculiari che ci spingono in direzione contraria. Vivere consiste nel porsi due domande principali, a volte sottovalutate, spesso dimenticate:

  1. Cosa voglio veramente?
  2. E quindi?

Ci troviamo continuamente a lamentarci della nostra vita, ad andare avanti, a spingerci giorno dopo giorno verso il nostro tramonto, con la paura di chiedersi: cosa voglio veramente? E quindi? Quanti di noi, ad esempio, si sono lamentati o, si lamentano, del lavoro che facciamo; odiamo quello che ci procura da vivere e cerchiamo con il lanternino il momento opportuno all’interno di una qualunque discussione per sfogarci e dire a chiunque ci circondi quanto siamo infelici. Lamentarci è come uno Xanax, ci fa sentire meglio, almeno nell’immediato. Spesso alla fase del lamento, segue anche un’azione, la più semplice ed economica, quella che costa meno fatica: la richiesta di consiglio a Franco, a Peppino, a Rosa su cosa farebbero al posto nostro, oppure l’acquisto un libro dove qualcun altro, chiunque altro, ci offre una risposta standard alle nostre domande o ancora guardare un  bel video su youtube dove l’esperto, il blogger di turno, colui che non si è mai posto domande cercherà di darci risposte. Non le nostre risposte bensì le risposte universali, le risposte per tutto e per niente! Facciamo qualsiasi cosa per risolvere il nostro problema tranne che renderlo unico e domandare  a noi stessi: cosa voglio veramente? E quindi?

Nel mio libro “Bravo…continua così”, Fabrizio, il protagonista, non fa altro che lamentarsi della sua vita, del suo lavoro, della famiglia. Non si pone mai domande, va avanti per inerzia fino al punto di rottura perché…. senza trovare le proprie risposte alla fine qualcosa si rompe. Deve toccare il fondo, arrivare al confine dove non si può più tornare indietro, per chiedersi cosa vuole veramente. Per domandarsi alla fine delle sue continue lamentele: e quindi?

A Fabrizio non basta, però, trovare la sua risposta, ripeto la sua risposta, ha bisogno di porsi altre domande che un coach inaspettato gli chiede durante una notte sospesa tra finzione e realtà. Domande che cercano di capire cosa è disposto a fare per ottenere quello che vuole, a cosa è disposto a rinunciare, domande che lo spingono a prendere visione del suo sogno, a viverlo prima che accada per dargli la forza di raggiungerlo, per illuminare il percorso che deve fare per arrivare, gli ostacoli che incontrerà e le risorse di cui dovrà attrezzarsi per avere successo.

Chi dice che quello che desideriamo non si possa ottenere? Dove è scritto che la risposta alle nostre domande non si possa realizzare? Le uniche catene che ci imbrigliano sono quelle della nostra mente, del nostro passato, ma come dice Fabrizio: E’ quando spezzi una catena che ti rendi conto di quanto sia preziosa la libertà. Libero da paure e pregiudizi, da pensieri ed emozioni, dal passato e dal futuro. Libero di essere. Il primo secondo della catena spezzata è il primo secondo di una nuova libertà!

Un abbraccio a tutti

Francesco

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