Sei sicuro che sia la strada giusta?

Sul frontone del tempio di Apollo a Delfi è incisa una scritta: “Conosci te stesso” che è molto di più che un imperativo; essa è la base di un viaggio all’interno di sé, un cammino che bisogna intraprendere prima di giungere su quella riva della vita  dove molte volte si sta come naufraghi, rassegnati sul già dato e visto. La nostra esistenza procede su note scontate, un po’ come sull’aria della stessa musica che si ascolta mentre la mente va altrove. Generalmente viene chiamata la crisi della mezza età che, sembra, essersi allungata notevolmente. La crisi sopraggiunge come un’onda che travolge, portando in superficie detriti e scorie di vario genere; è necessario osservarle da vicino sfidando la paura del giudizio … è necessario sfilare dal proprio volto la maschera che ci siamo cuciti addosso volontariamente e non.

E sfilando la maschera, spesso ci accorgiamo che la storia della nostra vita e di chi ci ha preceduto è solo un’unica catena, in cui ogni anello ha preso forma e si è modellato osservando gli esempi e obbedendo ai suggerimenti detti e non detti, consigliati e comandati di coloro che ci hanno preceduto. Quanto del nostro essere sta in quella catena e quanto è imitazione inconsapevole degli esempi di ci ha preceduto? Difficile saperlo.

La domanda a questo punto è… come si può spezzare questa catena? Molti dicono che sia facile: basterebbe dare libertà di scegliere alla nostra anima, bypassando i consigli e automatismi della mente. Scegliere senza memoria, senza passato e condizionamenti; siamo nati in quest’istante e moriremo dopo questa scelta. Non sapere nulla del prima e fregarsene del dopo. In questa condizione, non influenzata dal passato e non impaurita dal futuro, sarà la nostra essenza a scegliere; le basterà valutare la situazione del momento e decidere.

Facile, davvero facile…

Non so per te, ma io ho l’impressione che di facile ci siano solo le istruzioni. Ho provato a seguirle, pedissequamente, più di una volta, per accorgermi che la pratica è “leggermente” più complicata.

C’è un viaggio da intraprendere, domande a cui rispondere, risposte da trovare dentro se stessi: una esperienza di scoperta dalle conclusioni inaspettate. Ma non ha a tutti piace rispondere alle domande poichè le risposte che si trovano, a volta, fanno male. Le domande è meglio tenerle nascoste sotto le ceneri della propria inconsapevolezza. Diventare consapevoli può causare una rivoluzione e non a tutti piacciono i cambiamenti soprattutto se questi hanno effetto sulle persone che si amano. Si può cambiare, ma è doloroso fare del male a chi dipende da noi. Il senso del dovere, la responsabilità verso chi vogliamo bene ci porta a proteggerli.

A questo punto avrei un’altra domanda per te: quanto fa male a te stesso e a coloro che ti circondano essere ciò che non si è?

Non aver paura, prova a rispondere e, soprattutto, cerca di essere sincero. Nessuno ti ascolta, nessuno ti giudica…

Fa male vero? Non riesci neanche a dirtele certe cose. Niente panico però, non bisogna allarmarsi, non sempre tutto è bianco o nero; spesso un compromesso è possibile, un gioco di equilibri che ci porta a vivere una vita più piena in assonanza con noi stessi e salvaguardare il mondo dei nostri affetti.

Non so cosa deciderai di fare, è una tua scelta. Quando sceglierai, però, ricordati che la felicità contagiosa viene sempre e solo dal seguire ciò che si è veramente. Il gioco delle parti è causa di infelicità, dalle conseguenze imprevedibili!

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