TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI

Dove sono finite le emozioni? Riesco a ricordare anche il più piccolo batticuore che provavo da ragazzino, ma non riesco a ricordare nulla negli ultimi dieci anni che mi abbia fatto battere il cuore così forte. Dove sono finite quelle emozioni che non mi abbandonano mai e che porto sempre con me? Emozioni che appaiono all’improvviso: un bacio sulla spiaggia, gli abbracci, i tramonti sul mare, la nostra voglia di sorridere e vivere così, senza pensieri, come se non ci fosse un domani. Sono ancora lì sul campo di atletica mentre aspetto gli amici, vedo quel prato verde, quell’anello rosso, simbolo di tanti sacrifici, ma anche di tanta gioia di vivere. Vedo mia nonna che mi accoglie con il sorriso sulle labbra e prepara qualcosa da mangiare; qualcosa che poteva bastare a sfamare un esercito ma che riusciva a malapena a saziarmi.Dove sono finiti quei tempi in cui mi batteva forte il cuore? Quanta strada ho percorso da quei momenti, quanti bivi ho dovuto incontrare, quante volte mi sono detto: e adesso cosa faccio? Perché se avessi scelto un’altra strada in questo momento non sarei qui. E allora mi chiedo: cosa sarei? Siamo consapevoli che ogni scelta fatta ci ha fatto diventare quello che siamo oggi, ogni scelta ha decretato la nostra felicità o infelicità. Vorremmo tornare indietro, rifare quelle scelte che sentiamo di aver sbagliato, ma non si può: ormai non si può più cambiare.Non so perché non sento più quel battito, qual è la differenza fra ieri e oggi? Spesso quando sono a contatto con la natura mi trovo in uno stato di pace e di felicità, ma l’emozione è diversa, il battito è diverso. Ormai ho capito che quel battito non lo sentirò più. Ho ancora una possibilità però: quella di capire dove voglio arrivare e chi voglio essere alla luce della maturità acquisita. Definire con precisione quale strada scegliere da ora in poi. Forse ad ogni età abbiamo il nostro modo di sentire e questo modo di sentire cambia con gli anni alla stregua del nostro modo di vivere, amare, sorridere e desiderare. Deve essere così, non può essere diversamente: quando mi sento in pace non sento quello che sentivo ieri, non c’è la stessa intensità; il modo di sentire è cambiato e ormai non c’è niente che possa fare. A volte sogno come sarebbe se, per provare quella malinconia di uno stato che non sarà più. Forse mi devo rassegnare, anzi sicuramente mi dovrò rassegnare a non sentire più quel battito. Cercare emozioni leggere che non lasciano segni. E se fosse proprio questo il posto che voglio raggiungere? Un posto a cui si arriva vivendo emozioni leggere, evitando una vita piatta per aver fatto quelle scelte che si dovevano fare. Affrontare quei bivi con l’intento di non percorrere strade piatte, per sentire qualcosa anche se non più forte come prima. Vivere quei momenti in cui senti di non essere da nessun altra parte, in cui senti che devi stare lì a bere ogni goccia. E anche se quelle gocce non ubriacheranno più, almeno offuscheranno la mente, daranno quella ebrezza per stare lì in quel posto e in quel momento senza pensare. Solo sentire. Perché il segreto è solo questo: SENTIRE….

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